Mentre l’isola festeggia, Castro tira le orecchie a Obama
L’AVANA – Nella giornata di ieri i cubani hanno celebrato il 90° compleanno dell’ex presidente di Cuba, Fidel Castro, con una festa sul lungomare Malecón dell’Avana.
Fidel Catro, pur non mostrandosi al pubblico, ha ringraziato i suoi sostenitori attraverso una lettera con la quale ha colto, tra l’altro, l’occasione per tornare a criticare il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, a pochi mesi dalla sua visita all’isola.
In particolare, Castro ha preso di mira il discorso pronunciato da Obama lo scorso maggio in Giappone, durante la commemorazione di Hiroshima: in tale occasione Obama riflettè sugli obblighi che ha il genere umano di evitare la guerra e risolvere i conflitti, ma – secondo Castro – egli avrebbe dovuto chiedere scusa ai giapponesi per il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki.
“Credo che il discorso del Presidente degli Stati Uniti in Giappone mancava di statura”, scrive l’ex leader, “e sono mancate le scuse per l’uccisione di centinaia di migliaia di persone a Hiroshima, nonostante fossero noti gli effetti della bomba atomica”.
Castro ha poi concluso la sua offensiva affermando che ”nessun potere ha il diritto di uccidere milioni di esseri umani”.
Nonostante le opinioni dell’ex leader, Cuba si è oggi notevolmente riavvicinata agli Stati Uniti grazie all’opera del fratello e successore alla presidenza Raul Castro, il quale non solo ha aperto l’ambasciata degli Stati Uniti a L’Avana ed accolto Barack Obama nella sua visita all’isola – acclamata come “una svolta storica” -, ma che ha anche riaperto – dopo lungo tempo – le porte allo sviluppo degli affari economici tra i due paesi in tema di energia, telecomunicazioni, trasporto aereo e turismo.