25 APRILE, ROMA – Nell’odierna mattina il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è presentato all’Altare della Patria in compagnia del Presidente del Senato Piero Grasso, del Presidente della Corte costituzionale Paolo Grossi, del Vicepresidente della Camera Simone Baldelli, del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e del Ministro della Difesa Roberta Pinotti per deporre, secondo la consuetudine, una corona d’alloro all’Altare della Patria in occasione del 71° anniversario della Liberazione, giorno fondamentale per la storia d’Italia e simbolo della vittoria, militare e politica, delle forze partigiane durante la seconda Guerra Mondiale contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e contro l’occupazione nazista.
La celebrazione è stata preceduta da un incontro avvenuto ieri al Quirinale con gli esponenti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, al termine del quale il Presidente ha pronunciato un discorso sul fondamentale rapporto tra Repubblica e Resistenza, ma anche incentrato sui drammi dell’immigrazione e sul ruolo dei militari italiani attualmente stanziati all’estero:
“La ricorrenza del 25 aprile è, anche nel calendario, un’indicazione di come la Resistenza sia propedeutica alla Repubblica, di come la Repubblica nasca dalla Resistenza. Il ricordo del 25 aprile e i suoi valori attuali ci inducono a riflettere su quanto dobbiamo essere riconoscenti a tutti coloro che furono gli artefici di quel passaggio sofferto, doloroso, pieno di sacrifici ma decisivo nella storia del nostro Paese, che ci ha fatto risorgere dalla barbarie del nazifascismo e della guerra. Un impegno, un passaggio vissuto e realizzato da tante donne e tanti uomini di ogni età, civili e militari, in Italia e all’estero..”Il nostro Paese è depositario di tradizioni millenarie, di civiltà, di cultura, di umanità, di accoglienza, che il mondo ci invidia e ammira.”
E, dunque, in riferimento alla posizione italiana in tema di immigrazione ha poi aggiunto
“Dobbiamo essere fieri per tutto questo, per l’abnegazione e la generosità con cui salviamo e assistiamo migliaia di esseri umani che fuggono da guerre, miseria e condizioni disumane, sottoponendo se stessi e i propri figli a rischi e pericoli gravissimi pur di mantenere accesa anche una piccola speranza per un futuro migliore : un sentimento che accomuna i rifugiati di oggi con la nostra gente di allora, con gli sfollati dalle città verso le campagne, con i profughi che affollavano le strade d’Europa in fuga dalla guerra.”
Infine, il Presidente Mattarella si è pronunciato sui soldati italiani, tributando un nuovo pensiero di vicinanza ai marò Girone e Latorre:
“Nella ricorrenza della Festa di Liberazione il mio pensiero va ai tanti militari che si trovano all’estero, adempiendo al loro dovere per affermare i valori di pace e di legalità internazionale. Esprimo loro vicinanza e auguri : grazie alla loro opera il nostro Paese fornisce un grande contributo alla comunità internazionale, affinché la convivenza sia sempre migliore. Vorrei esprimere anche, in questa occasione, la mia personale vicinanza e quella del nostro Paese a Salvatore Girone, ancora lontano, e a Massimiliano Latorre, confermando l’impegno per la risoluzione favorevole della vertenza che continua a trascinarsi da troppo tempo. Con questi sentimenti, che raccolgono le parole poc’anzi dette dai Presidenti delle Associazioni e dal Ministro della Difesa, esprimo il mio apprezzamento più vivo per il vostro impegno generoso, e l’incoraggiamento più convinto perché continui la vostra importante missione di ponte ideale tra il passato, il presente e il futuro, e insieme la vostra opera di concreto sostegno alle nostre Forze Armate.”